Bankitalia fotografa il rallentamento dell’economia in Fvg
Bene solo la cantieristica. Meccanica in flessione; bene l’export ma la crescita è meno dinamica; si è fermato anche l’andamento delle assunzioni. Crescono i risparmi
TRIESTE – Nel corso del 2019 è proseguito in Friuli Venezia Giulia il rallentamento dell’attività economica emerso nella seconda metà dell’anno precedente, e ha interessato quasi tutti i settori produttivi.
L’industria e i servizi – Nei primi sei mesi dell’anno, le vendite dell’industria manifatturiera, al netto della cantieristica, si sono sensibilmente indebolite, in particolare sul mercato interno.
Nella cantieristica, invece, è continuato il ciclo espansivo.
Nello stesso periodo, le esportazioni, che hanno proseguito a crescere del 4,2% (rispetto ai primi sei mesi del 2018) al netto del temporaneo calo della vendita di navi, sono state frenate dal comparto metallurgico.
Quest’ultimo ha risentito della flessione della domanda da parte dell’industria tedesca.
La crescita delle esportazioni regionali, superiore a quella dell’Italia e del Nord-Est (2,7 e 1,5%, rispettivamente), è però risultata in deciso rallentamento rispetto al 2018.
Tali tendenze trovano conferma anche negli ultimi dati, diffusi dall’Istat venerdì scorso, che hanno rivisto le precedenti informazioni provvisorie del complesso del 2018.
In base a questi ultimi, nel primo semestre del 2019 le esportazioni regionali crescono infatti del 5,8% al netto della cantieristica, più dell’Italia (2,1) e del Nord-Est (1,2).
Le informazioni provenienti dall’indagine autunnale della Banca d’Italia sulle imprese della regione indicano un diffuso indebolimento dell’attività anche nel comparto dei servizi.