Il punto sulle vertenze Flex, Ferriera e Safilo
Anche su queste crisi si gioca il destino della produzione industriale del FVG
Tre mesi per capire meglio la situazione: ministero, sindacati e azienda si son dati appuntamento in primavera per definire meglio la situazione della Flex, la multinazionale statunitense che nello stabilimento di Trieste dà lavoro a circa 600 dipendenti. Non ci sono firme, e la dirigenza si è impegnata a non lasciare a casa nessuno, neanche gli interinali, in questo periodo. Dall’incontro è emerso che ci sono trattative commerciali aperte, non solo per il rinnovo del contratto con Nokia ma anche con potenziali nuovi clienti. Sindacati e ministero vogliono però vederci chiaro parlando di “discorsi già sentiti”.
L’assessore regionale alle attività produttive Bini è stato inoltre impegnato sul fronte Safilo: a gennaio è stato convocato un confronto istituzionale sempre al Mise, con un tavolo nazionale . “L’azienda- ha detto Bini – è a questo punto moralmente obbligata a sospendere il licenziamento dei 250 dipendenti della sede di Martignacco con relativa chiusura dello stabilimento.
Potrebbero essere invece ore importanti per la Ferriera di Servola: nelle prossime ore sarà aggiornata la bozza di accordo tra Regione, Arvedi e il ministero dello sviluppo.
Ieri (19 dicembre) era convocata un’assemblea dei lavoratori e lunedì l’azienda incontrerà i sindacati;
Intanto, il presidente dell’autorità portuale Zeno d’Agostino ha confermato l’interesse del porto: “Quando tutto sarà pronto, l’accordo di programma potrà essere chiuso” ha detto riferendosi all’offerta per aree della ferriera da dare poi eventualmente in concessione.
Infine la crisi dell’editoria, con gli esuberi annunciati da Gedi, cui nella nostra regione fanno capo i quotidiani “il piccolo” e “il messaggero veneto”. Dall’incontro a Roma: l’Ipotesi, ancora verbale, di aprire la cassa integrazione da febbraio per 18 mesi che consentirebbe a chi matura i 35 anni di lavoro entro luglio 2021 di andare in pensione.