Ok, zero Killed. Al via la campagna della Uil “ZERO MORTI SUL LAVORO”. La Uiltec lancia lo slogan: “Siamo una rete di sicurezza. Diventa parte della rete”
Ok, zero killed. È il simbolo scelto dalla Uil Nazionale per lanciare la campagna “ZERO MORTI SUL LAVORO”. Un obiettivo innanzitutto di civiltà al quale tendere con immediatezza.
Per diffondere il messaggio, molti volti noti dello spettacolo e dello sport hanno dato la loro adesione, diventando Ambassador del progetto: Ambra Angiolini (attrice), Ciro Immobile (calciatore), Gabriele Gravina (Presidente della Figc), Tommaso Labate (giornalista), Giovanni Cacioppo (attore), Stefano De Martino (conduttore televisivo), Mauro Bergonzi (arbitro di Serie A), Alberto Zaccheroni (allenatore).
“Gli incidenti sul lavoro con esiti mortali – ha detto il Segretario Generale della Uil, PierPaolo Bombardieri – contano un numero di vittime impressionante, un bollettino pesantissimo. Non si tratta solo di numeri: ogni morte è un colpo al cuore del Paese. Non possiamo più voltarci dall’altra parte. La pandemia, del resto, ha messo in evidenza numerose criticità, rendendo ancora più determinante e prioritario il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Occuparsi della salute nei luoghi di lavoro è una battaglia storica del Sindacato: noi vogliamo continuare a combatterla con determinazione”.
L’iniziativa che coinvolge tutto il territorio e tutte le categorie, è portata avanti con grande risalto anche dalla Uiltec che ha dedicato il manifesto della campagna di tesseramento 2021 alla sicurezza sul lavoro.
“Siamo una rete di sicurezza. Diventa parte della rete”. È lo slogan che campeggia sul manifesto dedicato al tesseramento 2021 della Uiltec.
Paolo Pirani segretario nazionale della Uiltec ha ribadito: “Per noi i temi della salute, della prevenzione, della sicurezza sul lavoro rappresentano gli assi portanti della tutela dei diritti dei lavoratori stessi, soprattutto in una fase come quella attuale in cui perdura l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione della pandemia virale. La persona viene prima di tutto e già da marzo scorso(2020), affermammo a chiare lettere che una commessa non vale una vita.”
Questa campagna di sensibilizzazione si inserisce in una realtà cruenta che conta già 104 morti bianche nei primi due mesi del 2021. Una media di oltre 50 decessi al mese. Più di 12 alla settimana. E sono 85 gli infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro. E 19 quelli avvenuti in itinere.
I dati tratti dallo studio dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, sono molto nitidi e raccontano ancora – e come sempre – un’emergenza irrisolta. Perché in Italia si continua a morire sul lavoro.