Piano nazionale della prevenzione, intersettorialità e partecipazione
Indicazioni sul Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 e su alcune parole chiave per migliorare le strategie di prevenzione e promozione della salute. L’importanza della collaborazione intersettoriale e della partecipazione.
In Italia “sta cambiando velocemente il lavoro, la composizione demografica dei lavoratori, i settori economici, modificando i quadri di danno riconducibili a vecchi e nuovi rischi per la salute”. E in questa situazione al Sistema Sanitario Nazionale è richiesto “un approccio organico e strutturato alla tutela del lavoratore che si ponga, da una parte, in continuità con le precedenti pianificazioni, dall’altra che assicuri la capacità di saper affrontare i nuovi scenari”. In questo senso il prossimo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 è occasione per “focalizzare le priorità e indirizzare le risorse a tutela del lavoratore”.
A ricordarlo è la presentazione del III Forum annuale del Gruppo Tecnico Interregionale Salute e Sicurezza sul Lavoro, dal titolo “SesTAnti – Sessioni Tematiche di Anticipazione delle attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali — 2019” (Milano, 16-17 luglio 2019). Un Forum che ci permette non solo di avere qualche anticipazione sulla vision e sui principi del prossimo Piano Nazionale della Prevenzione, ma anche di approfondire due temi importanti per una strategia efficace di prevenzione: la intersettorialità e la partecipazione.
Il Piano Nazionale della Prevenzione
Nell’intervento “Pianificazione: intersettorialità, sinergia per una strategia efficace”, a cura della Dr.ssa Adriana Giannini e la Dr.ssa Mara Bernardini (Servizio Prevenzione collettiva e sanità pubblica – Direzione Generale cura della persona, salute e welfare – Regione Emilia-Romagna), si ricorda che “l’inarrestabile incremento delle risorse assegnate allo sviluppo dei servizi sanitari impegnati nella cura delle malattie non dà luogo a sostanziali incrementi nei livelli di salute della popolazione, per cui si sottolinea la necessità di dare maggior impulso a interventi di health promotion cioè rivolti al complesso dei fattori (politici, sociali, culturali, educativi, ecc.) che influenzano la tutela e lo sviluppo della salute che oggi definiamo intersettoriali (Ministro canadese alla sanità e all’assistenza, Marc Lalonde, 1974)”.
Il documento presenta, con riferimento al lavoro per il Piano Nazionale Prevenzione (PNP) 2020 – 2025, la vision del PNP:
- “focus sui determinanti di malattia
- affermare il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione
- adottare un approccio di sanità pubblica che garantisca equità e contrasto alle diseguaglianze
- pone le popolazioni e gli individui al centro degli interventi migliorandone la salute e il benessere
- basare gli interventi sulle migliori evidenze di efficacia
- la sfida del costo-efficacia degli interventi, dell’innovazione, della governance
- lo sviluppo di competenze per i professionisti, la popolazione e gli individui”.
Questi i principi del PNP:
- “per una promozione della salute e una prevenzione attuata attraverso azioni che si dipanino in un quadro strategico di quinquennio
- recepisce gli obiettivi sottoscritti a livello internazionale e incorpora gli obiettivi già decisi all’interno di Piani nazionali
- intende valutare i risultati raggiunti attraverso indicatori di outcome oppure di output dei processi sanitari per i quali sia dimostrabile una relazione tra output e outcome
- la messa a regime di registri e sorveglianze come elementi infrastrutturali indispensabili
- produrre un impatto sia di salute sia di sistema e quindi di essere realizzati attraverso interventi sostenibili e ‘ordinari’
- la trasversalità degli interventi tra diversi settori, istituzioni, servizi, aree organizzative”.
E con riferimento anche ai Piani Regionali di Prevenzione, si presentano alcune parole chiave:
- “intersettorialità e integrazione
- equità
- partecipazione
- evidence based
- costo efficacia”