“Un futuro migliore, un’idea diversa di paese…., un nuovo modello di sviluppo”. Parte da qui Pierpaolo Bombardieri, nuovo segretario Uil.
La Nuvola dell’Eur di Roma ha ospitato il Consiglio nazionale confederale della Uil che ha eletto Pierpaolo Bombardieri nuovo segretario generale, il nono in settant’anni di attività della confederazione italiana. Bombardieri, 56 anni, calabrese di Marina di Gioiosa Ionica, romano di adozione, coniugato con 2 figli è laureato in Scienze Politiche. Il nuovo leader della Uil, amante del basket, del calcio e della pesca, subentra a Carmelo Barbagallo che dal 3 luglio è il nuovo segretario generale dei pensionati. Ai lavori del consiglio Uil erano presenti sindacalisti delle altre confederazioni e il gotha governativo con il premier Giuseppe Conte e i ministri Nunzia Catalfo e Roberto Gualtieri.
Nel suo primo intervento da segretario generale, Pierpaolo Bombardieri ha tenuto a sottolineare come le linee guida della Uil saranno nel solco della continuità politica confederale. Per un sindacalista che ha fatto importanti esperienze nella Uil- Giovani, nella Uil-Ricerca, nella Uil Confederale di Roma e del Lazio e nella segreteria organizzativa nazionale, la chiave dell’impegno futuro sarà quella tesa verso il lavoro, la cultura dei giovani, i rinnovi dei contratti nazionali dei lavoratori e per i cittadini socialmente più deboli. “La riduzione delle disuguaglianze – ha detto Bombardieri – deve essere la nostra stella polare in una navigazione fatta in mare aperto e in condizioni di burrasca. La diseguaglianza sociale sarà per noi campo di battaglia”.
Spiegando cosi le linee strategiche del suo mandato: “È ora di rinnovare i contratti, tutti privati e pubblici, di cominciare a discutere della riduzione dell’orario di lavoro a parità di trattamento economico”. Così il neo-eletto segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, rivolgendosi anche a Confindustria: “Discutiamo di una diversa concezione del tempo di lavoro e del tempo di vita, del tempo di utilizzo degli impianti, della produttività magari redistribuita su più persone con una maggiore autonomia del singolo”, afferma. Perché, prosegue, “noi pensiamo, se effettivamente vogliamo guardare al futuro, che gli orari rigidi, l’uniformità e la stabilità dei modelli vada riaffrontata”.
Obiettivi che non possono essere traditi; servono risposte, altrimenti, come già lo scorso anno, “siamo pronti a ritornare in nelle piazze”, ammonisce definendo e ribadendo il perimetro dell’azione del sindacato: “La riduzione delle disuguaglianze, ormai insopportabili, è la nostra stella polare, il nostro campo di battaglia”, e continua, “Noi non chiudiamo le aziende. Siamo noi a chiedervi di tenerle aperte, ma vi chiediamo di rispettare i contratti, i diritti, i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese. E’ l’ora di rinnovare i contratti, privati e pubblici, e di redistribuire la ricchezza”, dice all’indirizzo del presidente Carlo Bonomi. E il dettaglio non è ininfluente: “Il tema che poniamo è che la ricchezza prodotta deve essere diffusa più equamente. Più la ricchezza è equamente diffusa, infatti, più è forte la crescita economica e produttiva”, ammonisce rivendicando “la vocazione partecipativa” del sindacato “dove il conflitto è uno strumento per raggiungere degli obiettivi, ma mai un fine”, aggiunge.
E, ai cugini di Cisl e Cgil, rinnova il patto d’azione: “In questi mesi abbiamo lavorato sodo. Abbiamo fatto una unione di fatto e se anche le nostre storie vengono da culture diverse rappresentano la ricchezza culturale e democratica del nostro Paese. Insieme avremo grandi risultati”, dice ad Annamaria Furlan e a Maurizio Landini. La strada d’altra parte è quella già tracciata da Barbagallo perché, rassicura parlando alla base del sindacato “se anche cambia il timoniere, la rotta resta la medesima”. Quella di un sindacato “che incarna i valori del socialismo, della tradizione socialdemocratica europea più nobile, del repubblicanesimo più autentico”, che “non insegna ai propri iscritti come votare, autonomo dalla politica ma non indifferente rispetto alle diverse impostazioni di fondo” e che “si colloca sulla sponda progressista di questo Paese contro il nazionalismo esasperato e ogni sovranismo” e razzismo.
Rivendicandoo con orgoglio la tradizione culturale della Uil repubblicana, socialdemocratica e socialista e dunque un sindacato laico e non ideologico, che si appresta ad affrontare con i valori della sua tradizione le trasformazioni, le innovazioni e le ingiustizie che la modernità produce.
Pierpaolo Bombardieri è il primo importante punto di novità sullo scenario politico sociale italiano del dopo Covid.
Buon lavoro Pierpaolo.