VETRI SPECIALI S.p.A.: una storia che continua… Michele della Vedova RSU della UILTEC: “un’azienda può essere forte solo se chi ci lavora è felice e sa di trovarsi in una grande famiglia.”

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Quando si parla del vetro quindi di contenitori di vetro non si può non parlare della” Vetri Speciali”.

Un’azienda leader nel settore della produzione e commercializzazione di contenitori speciali per alimenti su scala globale, la cui sede si trova presso Palazzo Fugger Galasso, nel cuore storico della città di Trento.

Vetri Speciali è una realtà in cui la tradizione artigianale si sposa con le più innovative tecnologie dell’industria, in un’alchimia unica nel panorama globale.

Si è, infatti, in grado di rispondere in breve tempo tanto alle richieste di produzione di quantità importanti, quanto a quelle di produzione di micro lotti, partendo da formati mignon da 4 cl per giungere a contenitori da 30 litri – numeri che ad oggi non hanno eguali – nel mercato internazionale.

Vetri Speciali ha consolidato una posizione unica nello scenario della produzione industriale di contenitori in vetro cavo per alimenti.

Essa raggiunge i propri clienti in tutta Italia, e grazie a uno strutturato ufficio commerciale specializzato sui mercati esteri composto da operatori madrelingua inglesi, tedeschi, francesi e spagnoli distribuisce i suoi prodotti in oltre 52 Paesi.

La fucina creativa di Vetri Speciali ogni giorno progetta e crea una moltitudine di forme e colori secondo le più diverse ispirazioni ed esigenze, per dare forma a ogni possibilità dell’immaginario.

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L’azienda, proprietà a metà tra la famiglia Marzotto e l’americana O-i, ha 4 stabilimenti, nel Nord Est, e dà lavoro complessivamente a 900 persone. I 4 stabilimenti collocati nel Triveneto sono:

quello di Gardolo (TN), (stabilimento nel quale sono stati assorbiti gli ex dipendenti della Whirlpool), quello di Pergine Valsugana (TN), quello di Ormelle (TV), e infine ma non per ultimo, lo stabilimento di San Vito al Tagliamento ubicato in Friuli Venezia Giulia, in provincia di Pordenone.

La specialità dello stabilimento di San Vito al Tagliamento, nato con il nome di Convetro, è la produzione di bottiglie a tenuta di pressione per l’imbottigliamento di spumanti e di grandi contenitori, i quali possono raggiungere la capacità di 30 litri.

I forni di San Vito sono dedicati alla produzione di vetro dai colori classici e senza tempo come il “verde Quercia”, il “verde Antyco” e il “verde Champagne”.

Le loro bottiglie hanno custodito l’effervescenza dei migliori spumanti italiani e d’oltralpe così come quella dei piccoli produttori locali, con un vetro dall’eleganza riconosciuta in tutto il mondo.

La Vetri Speciali quest’anno ha soffiato 25 candeline, e per l’occasione l’azienda, nei suoi stabilimenti ha aperto le porte a tutte le famiglie dei dipendenti e alla gente.

Rinviato invece ad aprile (come confermato dal direttore Stefano Balzarin), “l’open day” per lo stabilimento di San vito, per motivi logistici e di sicurezza, a causa del rifacimento del forno, (un investimento di 30 milioni di euro).

Quella di San Vito, è una fabbrica ad alta tecnologia, ma che sa mantenere al centro della propria mission l’uomo: il lavoratore.

Una linea sposata anche dagli altri stabilimenti, dove, tra il personale ci sono ingegneri, periti elettronici e meccanici, insomma un binomio scuola-lavoro che funziona.

Perché il cuore di un’azienda sono i suoi lavoratori, e la crescita della Vetri Speciali passa anche attraverso la loro valorizzazione.

Un contesto quello di San Vito, che si è avvalso anche di

un’attività sindacale portata avanti da tutte le organizzazioni, attenta alle esigenze dei lavoratori, e fiduciosi nel percorso aziendale intrapreso da Vetri Speciali.

Racconta, Michele della Vedova RSU della UILTEC:

“negli ultimi anni è stato fatto un buon lavoro, con forza d’animo e sacrifici, insieme all’azienda abbiamo valorizzato la figura dell’operaio rendendolo il centro, il nucleo dell’azienda, (come giusto che sia), poiché un’azienda può essere forte solo se chi ci lavora è felice e sa di trovarsi in una grande famiglia.

E ancora Michele della Vedova continua raccontandoci la sua esperienza:

“Dal 2014 che faccio parte del sindacato, la Uiltec, e posso dire che la mia missione, (perché di missione si tratta), è quella di ascoltare e di mettermi nei panni di colleghi e amici, che come me danno il cuore in quello che credono e svolgono nell’azienda.

Capita a volte di sentire le loro lamentele, le loro ansie, questo mi dà una forte pressione, ma anche la giusta carica per affrontare i problemi che di volta in volta si presentano…

Tutto ciò non è facile – come dicevo prima – si tratta di una missione – però quando sul loro volto compare un sorriso, come di chi è felice di essere esaudito…beh…questo è impagabile.”

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